EsperienzaLAB - Gabbiano edition

Workshop di recitazione diretto da Silvio Laviano dal 28 Settembre all'1 Ottobre

Focus sul testo Il Gabbiano di Anton Čechov


"Sempre di più mi convinco che la questione non sta nelle forme vecchie o nuove, uno che crea non pensa alle forme, ma crea perché qualcosa gli sgorga liberamente dall'anima...".

A. Čechov


Un teatro. Il pubblico aspetta che abbia inizio una recita.

Nel Gabbiano tutti i personaggi, in un modo o nell’altro, hanno a che fare con il teatro. Attori, registi, scrittori, semplici appassionati ...

La crisi attanaglia i personaggi di questa commedia che si affannano per trovare un senso al loro esserci, al loro agire, alla loro arte e all’amore per essa. Questa crisi provoca negli animi paura e poca voglia di vivere. Cercano disperatamente il confronto. Cercano una soluzione. La soluzione.

Il suicidio finale di Konstantin ne è metafora sconcertante.

È necessario quel suicidio.

E poi c’è l’amore. Anch’esso in crisi. Cercano l’amore, lo trovano, lo perdono, lo annotano, lo impagliano. Tutti i personaggi sono animali costretti a volare verso il basso cercando di spiccare il volo.

Nina e Konstantin sono i “cercatori” maggiori, ma il Gabbiano è anche una storia di altri amori, di altre coppie, di illusioni e di aspettative disilluse. Di famiglie/gabbia, di giovani e vecchi, di amori tossici e di obiettivi non raggiunti. Drammaturgie e parole sbagliate, mani impacciate, bocche bramose. Una storia di febbre e temperature alte, di corpi che avrebbero solo bisogno di abbracci e di fuggire oltre quel lago, lontano.

Il Gabbiano è un grande interrogativo sull’arte, sull’amore e dunque sulla Vita.

Per questo il mio desiderio è forte e pulsante nel voler ripercorrere questa materia insieme a nuove anime, a nuovi corpi, a nuovi bisogni alla ricerca costante di Nuove Forme.

S.L.



Far nascere la Parola dalla verità dell’immagine creata attraverso un “vissuto onirico” dell’improvvisazione. Costruire un personalissimo metodo di lavoro grazie alla nascita spontanea e organica di un sotto testo concreto e tangibile, frutto del mondo immaginifico e universale delle emozioni. Lontano da ogni scuola, metodo, “vizio”, “vezzo” o etichetta, il fine del lavoro che si affronterà è quello di non insegnare uno stile, ma, organicamente, far emergere in ogni attore il materiale emotivo/sensoriale che è insito nell’attore/uomo stesso. Dare luogo ad un Attore “ATTIVO” cosciente delle potenzialità del proprio immaginario e dei propri mezzi espressivi e fisici, ascoltare la propria voce e il proprio corpo/strumento verso una “nudità” e una verità del QUI ED ORA, verso una concretezza del gesto e della parola capace di riempire lo spazio e il tempo. Un viaggio alla scoperta di un “GIOCO” molto serio che ha come regola fondamentale e imprescindibile la verità del cuore. Si parte sempre dal neutro, poi un respiro che spinge l’immagine ad una nascita che si trasforma in azione. Una prassi che ci tiene con il fiato sospeso nel momento in cui ci troviamo in scena. L’interpretazione avviene subito dopo, un procedimento inevitabile che produce, la maggior parte delle volte, paura o inadeguatezza. È ad essa che possiamo appigliarci per disinnescare il vuoto che ci appare vicino. Interpretare incanta, dopotutto, ma come possiamo dominare le emozioni. È possibile? Qui entra in gioco il lavoro dell’attore, che deve essere in grado di corrompersi, di crearsi, di essere luogo delle emozioni. Dire ciò che solitamente non si dice, alzarsi quando tutti stanno seduti nell’immobilità. Dovrebbe, insomma, educarci ad una nuova versione delle cose. Sperimentare l’esperienza del coraggio.


La didattica

-Training e respirazione

-Riscaldamento fisico

-Lavoro di gruppo e coscienza dello spazio scenico

-Improvvisazione di gruppo a tema

-Improvvisazione singola specifica per ogni partecipante

-Esercizi di ascolto e reazione.

-Studio dell’ascolto “fisico” di un brano musicale

-Studio della parola scritta attraverso il sottotesto emotivo

-Verbalizzazione e analisi del lavoro svolto.


Il laboratorio è rivolto ad attori, danzatori, allievi attori e a tutti gli appassionati



Si richiede:

-abbigliamento comodo e di colore scuro;

-lettura integrale del testo Il Gabbiano di Anton Čechov

-memoria di un monologo(Nina per le donne, Kostja per gli uomini) e un dialogo (Nina-Kostja)

Tutti i materiali necessari (testo integrale; monologhi; dialogo scelto) verranno messi a disposizione da noi al momento della conferma di partecipazione al workshop


Il seminario si terrà in via Rosario Riolo, 26. Nella sede dell’Ass. Cult. B-LAterale e sarà diretto da

Silvio Laviano

Nato a Catania nel 1979, dopo la maturità classica, frequenta la Scuola del Teatro Stabile di Genova – Teatro Nazionale, diplomandosi nel 2002. Collabora, come attore, sia con vari Teatri Stabili Italiani (Teatro Stabile di Genova, Teatro Stabile di Catania, Teatro Nuovo di Napoli, Teatro di Roma, Teatro Stabile del Veneto, Biennale di Venezia, Fondazione INDA, Teatro Massimo Bellini, Teatro Stabile di Torino) che con produzioni private (Teatro dell’Elfo, Gloriababbi, Società per Attori, Progetto U.R.T., Fattore K, Goldenart, Teatro Mobile di Ct, Teatro della Città di Ct, Teatro del Linutile di Pd, Gruppo IARBA, Madè, Taormina Arte) e Straniere (A.R.I.A. Corsica, Compagnia Paola Greco - Festival d'Avignon 2012) interpretando sia i grandi autori classici che i contemporanei.

E’ diretto da vari registi tra i quali M.Sciaccaluga, L.Puggelli, M.Placido, O.Koršunovas, R.Castellucci, D.Livermore, F.Bruni, L. Sicignano, R. Palazzolo, J.Ferrini, R.Cavosi, G.Marini, G.Rappa, A.L.Messeri, M. Mesciulam, P.Bontempo, T.Tuzzoli, N.Romeo, N.A.Orofino, W. Manfrè, A.Tosto, F.Ferro, P.Greco, R.Castellucci e Altri.

Lavora anche in campo cinematografico, televisivo e pubblicitario diretto da vari registi tra i quali M.Bellocchio, F.Ozpetek, A.Sironi, G.Manfredonia, A.Amadei, A.Grimaldi, L.Ribuoli, A.Longoni, D. Marengo, R.Izzo, F.Vicario

e Altri. E’ Autore e interprete del testo originale Salvatore – Favola Triste per voce sola (Festival di Benevento Città Spettacolo 2012). E’ Regista Teatrale dei progetti originali: ”Avanti Veloce”, “Bene, Bello, Giusto! – Viaggio nella Costituzione”, “Io sono Verticale”, "Diversi”, “Borderline in Love”, “S.O.G.N.O. ergo Sum”, “Innamorati” e “Femmine”. Nel 2014 crea il progetto di ricerca teatrale S.E.T.A. (Studio Emotivo Teatro Azione) del quale è responsabile creativo. Si occupa anche di formazione dirigendo numerosi laboratori teatrali in varie città italiane. (Catania, Roma, Agrigento, Palermo, Padova, Napoli, Pisa). Collabora, inoltre, come docente di recitazione con varie realtà accademiche private e statali.

Non ha mai vinto alcun premio e ne va molto fiero.

La battuta che Silvio Laviano ama di più è:

“ Il Teatro è la cosa con cui metterò in trappola la coscienza del re”.

(Amleto Atto II° Scena II).

Il suo piatto preferito: la parmigiana di melanzane.



Periodo: Settembre 28/Ottobre 1

Le ore di lavoro saranno così suddivise:

Giovedì: Pomeriggio dalle 15 alle 19

Venerdì: Pomeriggio dalle 15 alle 19

Sabato: Mattina dalle 11 alle 14 e Pomeriggio dalle 15 alle 20

Domenica: Mattina dalle 11 alle 14 e Pomeriggio dalle 15 alle 20

Costi: 75 € da saldare in sede entro giorno 23 Settembre 2023

Numero di allievi: 15

Per info e prenotazioni:

amministrazione@b-laterale.com

388 3694983

389 9606472